|
|
Ferento |
Gli scavi
Gli scavi hanno riportato alla luce le fondamenta di numerose abitazioni dove si assiste nella pianta e nelle tecniche costruttive al passaggio dalla capanna alla casa dando ragione e senso alle intuizioni che gli archeologi derivavano dall’esame dell’architettura funeraria etrusca. E sono gli Etruschi nel loro vivere quotidiano, quelli che i resti di Acquarossa ci restituiscono nei diversi settori esplorati. Oltre a nuclei di abitazioni chiaramente visibili nelle loro piante e in parte minime nei loro alzati, ben articolato e razionale è il complesso di edifici (zona F) dove viene individuato il centro politico, religioso ed economico della cittadina gravitante attorno al lucumone locale. Un alto muro a blocchi di tufo scientificamente ricostruito racchiude un gruppo di edifici con portici ed ambienti vari. Lastre, acroteri e antefisse di terracotta ne decoravano la facciata in maniera più consistente che non nelle altre abitazioni del centro. Pozzi, cunicoli, ambienti interrati, stalle e ricoveri per animali compongono il quadro della vita reale degli Etruschi nel VI sec. a.C. sul luogo, e perfettamente ricostruita con gli originali nelle sale del Museo archeologico nazionale della Rocca Albornoz di Viterbo. Le necropoli con tombe a camera scolpite nei soffitti e nei lettini di deposizione, ma non ben visibili, sono a Campo dei Pozzi, Casale Pierardi, Poggio Rotella e Macchia Carletti.
(D.ssa Rita Giorgi - Fonte: Prof. P. Giannini)
|
|
|
|
|
|