Vulci ed il Castello dell'Abbadia



Vulci è un'antica città etrusca che si trova nel territorio dell'odierna Montalto di Castro, in Provincia di Viterbo nella maremma laziale.

Panoramica


Sorge su di una piattaforma calcarea lungo la riva destra del fiume Fiora, e nonostante sia relativamente lontana dal mare,fu una delle più grandi città-stato dell'Etruria con un forte sviluppo marinaro e commerciale con Grecia e Oriente, come testimoniano i sontuosi corredi funebri ritrovati nelle necropoli adiacenti.

Il Fiora visto dal Ponte dell'Abbadia


Nel luogo in cui si trovava la città è possibile vedere i resti di una villa del I secolo a.C., un lungo tratto di una strada romana, le fondamenta di un tempio etrusco, i resti di due porte delle mura cittadine.

Il Fiora


Le necropoli che circondano la città nelle località di Cavalupo, Ponte Rotto, Polledrara, Osteria, Campo di Maggio e Camposcala, conservano migliaia di tombe, dalle forme e tipologia diverse: fosse, tumuli, tombe a cassone, tombe a camera e tombe a corridoio. Tra le più note, il grandioso tumulo della Cuccumella (alto 18 m e con 65 m di diametro), la Cuccumelletta e la Rotonda, non molto distante è la tomba François, quelle dei Tori, delle Iscrizioni e dei Due Ingressi. All'Osteria sono presenti diverse tombe a camera caratterizzate dal soffitto scolpito, come era in uso nelle abitazioni etrusche.

Il fossato che circonda il Castello di Vulci


Tra i monumenti più suggestivi, il maestoso ponte detto "dell'Arcobaleno" (I secolo AC) che domina dall'alto dei suoi 30 m di altezza il fiume Fiora, nei pressi del castello medievale dell'Abbadia.

Il Ponte dell'Abbadia


Il Castello che venne edificato, in epoca medievale, domina sul lato sud-ovest la riva sinistra del Fiora mentre ad est, dove è protetto da un fossato,si affaccia sulla pianura circostante con un muro di cinta munito di quattro torri semiellittiche.

Il castello visto dal Ponte


Un documento dell'809 attesta come nel IX secolo la rocca fosse un'abbazia benedettina fortificata dedicata a S. Mamiliano. Di questo originario avamposto monastico, sorto a difesa del ponte della Abbadia e della popolazione continuamente minacciata dalle incursioni saracene, rimane un ricordo nel toponimo.

Uno degli ingressi del Castello sul fossato


Per tutta l'età medievale il castello fu al centro delle contese tra i potenti Aldobrandeschi, i Di Vico e il Comune di Orvieto.
A questo periodo (XII secolo) si può far risalire l'attuale aspetto architettonico delle mura e la costruzione del maschio, nucleo più antico del castello.

Il fossato del Castello


A partire dal 1430, anno in cui fu assegnata in feudo a Ranuccio Farnese, la rocca godette di un lungo periodo di relativa stabilità. Nel 1513 fu concessa al cardinale Alessandro Farnese,futuro papa Paolo III.È’ a lui che probabilmente si deve la costruzione del corpo di fabbrica attualmente destinato a struttura museale.

Reperti etruschi del Museo


Dal 1537 il castello fece parte del Ducato di Castro e alla fine di questo (1649), venne reintegrato nei possedimenti della Camera Apostolica.
Nel 1808 tutta la tenuta di tuscia e Musignano fu acquistata da Luciano Bonaparte e dal 1853 fu proprietà di Alessandro Torlonia.

La scala interna del Museo


Dopo decenni di decadenza e abbandono la rocca, è stata acquisita dallo Stato nella metà degli anni ‘60 e dopo accurati restauri destinata a sede del Museo Archeologico Nazionale di Vulci.

a cura di Rita Giorgi
Fonte:Soprintendenza Etruria Setentrionale