La Rocca di Albornoz a Viterbo |
A Viterbo,lungo le mura, in Piazza della Rocca è situata la Rocca di Albornoz.La Rocca fu eretta nel 1354 per volere del Cardinale Gil Alvarez Carrillo de Albornoz , per fare fronte alle esigenze difensive ed allo stesso tempo per accogliere il Pontefice. Lo stile della costruzione odierna semplice e duro è invece frutto dei numerosi rimaneggiamenti subiti nei secoli e per volere dei Papi che vi risiedettero.
La Rocca di Albornoz
Dopo una serie di distruzioni e istrutturazioni, Giulio II nel 1506 chiama il Bramante a cui si devono il cortile e la fontana centrale. La loggia aperta sulla facciata fu inserita intorno alla prima metà del Cinquecento sotto Paolo III, mentre nel 1475 Papa Sisto IV volle creare il cortile.Nell'atrio interno si trova una fontana con lo stemma dei Della Rovere. Da qui si apre la scala d'ingresso con un porticato verso l'atrio al primo ripiano. Nella Rocca trovarono rifugio dai Turchi i Cavalieri di Rodi, accolti nel XVI secolo da Papa Clemente VII.Salendo al piano nobile si arriva alla Sala del Trono, dove il 18 maggio 1527 si tenne il Capitolo Generale dei Cavalieri dell'Ordine di Gerusalemme. All'ultimo piano infine l'appartamento privato del Pontefice con il loggiato verso la piazza.
La Rocca di Albornoz,Loggia di Paolo III
A metà Settecento lo Stato Pontificio convertì la Rocca in brefotrofio, poi - dalla metà del secolo successivo - divenne dapprima una caserma per le truppe papali, per quelle dello Stato Italiano poi. Attualmente in Rocca Albornoz hanno sede la Soprintendenza Archeologica e il Museo Nazionale Etrusco di Viterbo.
La Rocca di Albornoz,Loggia di Paolo III
Questo è dedicato ad un particolare aspetto della cultura etrusca: l’insediamento nel territorio e l’attività edilizia in età arcaica. Il tema è sviluppato attraverso l’esposizione dei reperti provenienti dagli scavi dei siti di Acquarossa e San Giovenale, effettuati fra il 1956 e il 1978 dall’Istituto Svedese e SAEM. Il percorso mussale si snoda con i plastici dei siti con le ricostruzioni dei tetti delle case e delle facciate degli edifici monumentali di Acquarossa, nonché con la suggestiva riproduzione di un ambiente domestico, arricchito con suppellettili e mobilia. Sono esposti reperti provenienti dal centro etrusco-romano di Musarna, da cui proviene l’eccezionale mosaico con iscrizione in alfabeto etrusco e la decorazione scultorea e architettonica proveniente dal teatro di Ferento, con il ciclo delle Muse.
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